Due piccole premesse:
Nella nostra società, per una ragazza è quasi impossibile diventare adulta senza preoccuparsi del peso, senza ambivalenze nei confronti del cibo, o senza doversi mai giustificare per ciò che mangia.
Oggi, già a 6/7 anni le bambine si preoccupano di quanto pesano e a 9, sulla soglia della pubertà (cioè prima ancora che i loro corpi abbiano cominciato a trasformarsi), parlano di come si sentono grasse. A 10/11 anni il peso è il pane quotidiano delle loro conversazioni e influenza il modo in cui vedono se stesse e interagiscono con il mondo.
All’inizio della pubertà, una buona metà delle ragazze afferma di sentirsi meglio quando è a dieta, perché ha la sensazione di sapersi controllare.
A 13/14 anni sono già molte le ragazze che usano lassativi, diuretici, farmaci, vomito, digiuno ed esercizio fisico nel tentativo di limitare i cambiamenti che hanno luogo nel loro corpo e nella loro vita.
In questo periodo la ragazza affronta dei cambiamenti molto forti a livello comportamentale:
Cercando di gestire i due cambiamenti che avvengono in contemporanea capita facilmente che concentrino maggiormente la loro attenzione sui mutamenti che hanno luogo nel corpo, poiché sembrano più controllabili. Invece del loro Sé più intimo si occupano dell’immagine riflessa nello specchio, e finiscono per spostare i loro sentimenti sul corpo e tradurli nel “linguaggio del peso”, diventando ostaggio delle opinioni degli altri, soprattutto degli amici. In cerca di una definizione esterna di sé, molte donne la trovano nell’ago della bilancia …contemporaneamente il mondo attuale presenta loro una forma ideale irraggiungibile se non con un grave danno per la salute.
Quando una giovane donna si occupa della sua immagine estetica a scapito del suo Sé interiore, quando si tormenta costantemente per quanto è grassa, in qualche modo si dissocia dal suo corpo e dalle sue sensazioni. Così finisce per pensare che prendersi cura di sé significhi occuparsi del proprio aspetto e per dare un’importanza eccessiva alle opinioni degli altri, soprattutto a quelle degli amici.
Il bisogno di piacere ed essere accettata, in alcuni casi rende sempre più difficile fare scelte sane e dire di no (al fumo, al sesso non protetto, al fatto di salire in macchina se il guidatore è ubriaco) anche quando sa benissimo che sta correndo un grosso rischio.
Quindi, se è vero che i disturbi del comportamento alimentare sono intrinsecamente legati al cibo e al peso, è vero anche che non si tratta solo di questo e che hanno pochissimo a che fare con la fame fisiologica. La maggior parte delle ragazze bulimiche o anoressiche non è nemmeno in grado di dire quando ha fame.
Spesso quindi la causa del problema non è il cibo bensì questo diventa il punto intorno al quale ruotano i comportamenti che sono indotti in primo luogo da bisogni psicologici. In questi casi il cibo e l’ossessione per il peso sono usati inconsapevolmente per affrontare emozioni o bisogni che sono troppo dolorosi o inappropriati da esprimere, quali solitudine, insicurezza, rabbia, questioni sessuali, ansia, conflitti emotivi.
Le ragazze più a rischio sono quelle:
Consiglio sempre ai genitori che vivono con frustrazione, angoscia e impotenza queste situazioni di rivolgersi il prima possibile a specialisti che diano un supporto integrato a livello psicologico e di educazione alimentare. Il ruolo del genitore, anche se rifiutato dalla figlia, è di strategica importanza. Sia a chi vive questa drammatica situazione e sia a chi vuole prevenirla, i miei primi suggerimenti sono:
Presso poliambulatorio Euganea
Via Cristoforo Colombo, 13
35020 Albignasego (PD)
Presso Data Medica
Via Antonio Zanchi, 89
35137 Padova
Ricevo anche a Dolo (VE) e a Roma su appuntamento, contattami per organizzarci.
Se hai bisogno di incontrarmi in orari particolari, se sei in difficoltà a raggiungermi a Padova e vuoi sapere in che altre sedi ricevo, se vuoi organizzare un corso personalizzato dedicato a sportivi, ragazzi, gestanti, alimentazione in presenza o prevenzione di particolari patologie o problematiche, puoi scrivermi: info@lananutrizionista.it - fabiolarebecca.lana@gmail.com
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